mercoledì 29 giugno 2016

Recensione "Io prima di te" - Jojo Meyes





“Vivi bene. Semplicemente vivi”


Ed eccomi di nuovo a rubare lo spazio a Fabiana.
La fanciulla è sotto esami all’università e quindi è decisamente fuori servizio sul blog.

La recensione di oggi riguarda un libro che sta riscuotendo un discreto successo letterario “ Io prima di te” di Jojo Meyes.
Se volete leggerlo, vi conviene farlo a breve, perché a settembre arriverà nelle sale l’adattamento cinematografico.

Io ho comprato la versione Kindle su Amazon, leggendo molto poco i commenti e credendo che fosse una storia d’amore leggera e piacevole adatta ad una giornata di pioggia ed è finita con me in lacrime che leggevo le ultime pagine con un crescendo di tristezza.
Si, è una storia d’amore e fino all’ultimo speri che il corso degli eventi sia diverso e che l’amore guarisca tutto.
Ma non va cosi.
L’amore può guarire davvero tutto oppure anche anche l’amore non può bastare a volte?
La mia risposta è che l’amore è il sentimento più grande che esista, ma spesso per amore intendiamo quello fra due persone.
Esiste l’amore per i figli, l’amore per se stessi, l’amore per i viaggi e non è necessario avere tutti questi diversi tipi di amore per essere in equilibrio.
Si può essere spiriti liberi che amano il mondo, ma non sentono la necessità di avere qualcuno con cui condividere il tutto.
Quindi si l’amore è il motore più forte dell’universo, ma non può guarire tutto.
L’amore fra i due protagonisti è forte e per quanto sembri che lui possa cambiare grazie all “leggerezza” e la “spensieratezza” di lei, non è abbastanza.
Non è abbastanza perché lui accetti la sua condizione, non è abbastanza per convincerlo che esiste un’altra vita, diametralmente opposta alla precedente.
Non è lei che non è abbastanza, e neanche l’amore di lui verso di lei non è abbastanza , è tutto il resto a non bastargli; la sua condizione, l’accettazione dei suoi limiti.
L’amore per lei è la spinta che gli ha permesso di sopportare quello che gli è capitato di andare avanti ancora, per lei per l’amore che ha per lei, per la promessa fatta, ma non è abbastanza per accettare che quella diventi la sua condizione.
Forse non esiste amore abbastanza grande per accettare determinate cose, o forse l’amore stesso non può nutrirsi della sola accettazione.


Il libro tocca un argomento delicato come l’eutanasia, ma lo fa con delicatezza, in maniera sussurrata senza condanne, falsa retorica senza chiedere al lettore di schierarsi.
Riporta una storia, una storia d’amore fra una ragazza ed un ragazzo, l’incontro di due realtà diverse, il confronto fra due mondi, il modo di affrontare diversamente la vita e di decidere cosa farne del dono della vita.

“Non è necessario che pensi che lui abbia ragione. Ma devi stargli vicino.”

Il mio consiglio è di leggerlo, e di attendere insieme a me l’adattamento cinematografico.
Non vi dirò che non arriverete all’ultima pagina con un gli occhi annebbiati dalle lacrime o che non vi innamorerete di Will e Clark come ho fatto io e tutti coloro che hanno letto questo libro, ma vi dirò che è un bel libro, una piacevole sorpresa benché mi aspettassi qualcosa di diverso, con un ritmo incalzante e senza retorica e fronzoli.

Se qualcuno di voi l’ha letto e vuole lasciare i commenti lo spazio sotto è tutto vostro.

sabato 11 giugno 2016

FILONCINI DI PANE CON UVETTA, PISTACCHI E SEMI VARI


Buongiorno a tutti!
Scrivo del meteo? Anche no, il brutto tempo ha dilaniato il nord con pioggia e nuvoloni grigi tipici dell’autunno.
Parlo dei mille problemi della vita? Anche no, sono in una fase pessimista e quindi finisce che diventa un “vomito di parole”.
Racconto aneddoti più o meno seri? Già il blog ogni tanto ha delle cadute di stile, aggiungere carne al fuoco non è una scelta intelligente.
Allora di cosa vi parlo? Vi parlo di quanto impastare il pane mi piaccia e di quanto mi dia soddisfazione, di come ci sia qualcosa di magico in come la farina, l’acqua ed il lievito possano dar vita a qualcosa di così buono.
Perché il pane quando cuoce ha il profumo più buono che esista, perché nulla fa più casa del pane rustico, perché è un gesto antico come il mondo, un gesto che una volta si passava di madre in figlia ed è arrivato fino a giorni nostri.

E poi fare il pane in casa, apre un mare di possibilità nella scelta delle farine, dei vari gusti che lo possono arricchire.

Quando sono triste (ed ultimamente lo sono spesso), preoccupata o travolta dagli eventi della vita fare il pane mi fa ritrovare equilibrio e pace.

INGREDIENTI

250 gr. farina di Manitoba
100 gr. farina di segale
100 gr. farina integrale
150 gr. farina 0

200 ml di acqua
100 ml di latte fresco a temperatura ambiente

12 gr di lievito di birra

5 cucchiai di olio EVO
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale

30 gr. di uvetta precedentemente ammorbidita
30 gr. di pistacchi non salati
1 manciata di semi misti (io ho usato girasole, lino e zucca)**

PROCEDIMENTO

Nella planetaria versare le farine, sbriciolare il lievito, aggiungere il cucchiaio di zucchero e il latte e l’acqua tiepida e far partire l’impastatrice.
Quando l’impasto inizia ad incordare aggiungere il sale e l’olio ed i vari condimenti, nel mio caso uvetta pistacchi e semi vari.
Se l’impasto risultasse troppo duro aggiungere ancora un pochino d’acqua.
Lavorare l’impasto per 10 minuti e quando sarà diventato una palla omogenea, metterlo in una ciotola precedentemente unta d’olio a lievitare ben coperta ed in posto al caldo fino a quando non raddoppia il volume.

Quando l’impasto sarà raddoppiato, porzionarlo in 4 panetti più o meno dello stesso peso.
Prendere ciascun panetto e lavorarlo su un piano infarinato con le mani fino a ottenere un filoncino di circa 6 cm di diametro.
Ripetere l’operazione con gli altri tre panetti.

Lasciare lievitare per altri 20-30 minuti.

Accendere il forno a 180-200 gradi.

Prima di informarlo pennellare la superficie con un pochino di latte e fare dei tagli diagonali nell’impasto con un coltello affilato.

Infornare in forno per circa 15-20 minuti o fino a quando non saranno ben dorati e leggeri.

Lasciar raffreddare prima di mangiare.

Sono ottimi per una merenda, una colazione o quando si vuole


**esistono in commercio dei mix di semi già pronti. Io spesso uso quelli.

Trasloco

Buongiorno lettori e lettrici, non mi sono dimenticata del BLOG e che io e Fabiana vogliamo provare una nuova avventura, un'avventura pi...