venerdì 11 luglio 2014

Libri sotto l'ombrellone

Oggi nessuna ricetta, non perchè il blog vada in vacanza; per quello abbiamo ancora un pochino di tempo anche se fervono i preparativi, ma perchè oggi siamo ai consigli di lettura.
Ma proprio nell'ottica delle vacanze, oggi passo la parola a Fabiana, che è già stata ospite di queste pagine perchè che vacanza sarebbe se non ci fosse una top ten dei libri da leggere sotto l'ombrellone, a bordo piscina, all'ombra di un albero in montagna o anche solo sul divano di casa?

Ed ecco a voi il suo post: 



Finalmente venerdì pomeriggio è iniziata la mia tanto attesa estate e il giorno prima ho finito anche di leggere la trilogia del “Signore degli Anelli” (di cui vi parlerò prossimamente), che da gennaio mi teneva compagnia, mi appassionava ma anche mi ossessionava per la sua lunghezza. Il mio intento era di finirlo entro il 15 maggio, giorno di chiusura dei programmi, così che poi potessi dedicarmi interamente alla tesina sul genere fantasy e sui giochi di ruolo. Ero anche in anticipo sul piano di lettura prima delle vacanze di Pasqua, ma durante le stesse ho iniziato a non leggerlo e ho accumulato ritardi su ritardi. Così alla fine ho smesso di leggerlo tutti i giorni e mi sono ritrovata a leggere le ultime dieci pagine giovedì scorso.
Dopo questa pesante esperienza letteraria ho avuto un’altra conferma che non sono fatta per leggere una serie dall’inizio alla fine, perché dopo un po’ mi annoio e inizio a guardarmi intorno, alla ricerca di altre storie, altri personaggi e altre ambientazioni, soffocata dalla storia.
Infatti, oltre ad essere libera dalla scuola, ora mi sento libera anche nella lettura e pronta ad affrontare un’estate letteraria senza costrizioni.
Mentre leggevo “Il Signore degli Anelli” la mia già lunga lista di libri da leggere si è allungata ancora di più, ma per ora i favoriti sono questi, tra i quali il primo l’ho già iniziato tempo fa ma poi l’ho interrotto:


   “Metamorfosi”di Ovidio (da non confondere con le celebri “Metamorfosi” di Apuleio, detto anche “L’asino d’oro”, Ovidio è arrivato prima e sono due stili e trame totalmente diversi). Decine e decine di storie della mitologia greco-romana, in particolare di trasformazioni di uomini e dei in animali o piante, racchiuse in un libro e abilmente concatenate tra di loro per non lasciare nemmeno un attimo di respiro tra l’una e l’altra, così che la storia sembri dall’inizio alla fine un’unica Metamorfosi. Io amo la mitologia e questo libro sembra proprio un’enciclopedia dei personaggi epici.







          “Alicenel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll. Una storia che fa parte della mia infanzia, come quella di molti immagino, e sono fiduciosa che il viaggio di Alice in un paese fantastico non mi deluda neanche in forma scritta, anche se so che il libro è molto più serio delle sue riproduzioni cinematografiche.




       “Piccole donne crescono” di Louisa May Alcott. Questo libro l’ho programmato di leggere mesi fa, ma c’era sempre qualche altra lettura che me lo ha impedito. Ora finalmente riuscirò a scoprire come cresceranno le quattro protagoniste e il loro amico Laurie e se riusciranno a realizzare i loro sogni. “Piccole donne” terminava preannunciando il matrimonio di Meg, descrivendo l’ottimo rapporto tra Jo e Laurie, e Beth ormai sulla via della guarigione. Non vedo l’ora di scoprire cosa accadrà.




          “Flatlandia”di Edwin A. Abbott. Un mondo bidimensionale in cui le persone sono figure geometriche e in cui chi ha più lati è più importante, mentre le donne sono segmenti (no comment sul maschilismo…) come può diventare una riflessione sulla falsità e sull’ottusità della società dell’Ottocento? Intrigante.
Ma al di là del lato serio, l’ambientazione mi attira tantissimo! Infatti può anche essere
considerato un piccolo trattato di geometria.





    “Colazioneda Tiffany” di Truman Capote. Dopo aver visto con piacere diverse volte il film, non potevo non essere incuriosita dal libro che l’ha ispirato. La storia di un’anima libera, ma imprigionata dalla stessa maschera di lucida follia che si è costruita per evitare di soffrire e che forse solo un’altra anima con la stessa ambizione riuscirà a liberarla. E la disilluderà dalla ricerca di ricchezza, mostrandole che essa non crea felicità.



    “Lecosmicomiche” di Italo Calvino. Il primo racconto di questa raccolta l’ho letto per caso in prima superiore sul mio libro di letteratura: si intitolava “Tutto in un punto” e descriveva in chiave comica una vita impossibile prima del Big Bang, quando tutto l’universo era contenuto in un unico punto. Calvino agisce così per ogni racconto: sceglie una teoria fisica e ne trae conseguenze assurde, così che il lettore se ne avvicini in modo piacevole.





    “Iceberg”di Clive Cussler. Un’altra avventura dall’affascinante Dirk Pitt e del vigoroso Al Giordino (ovviamente il migliore secondo me), stavolta alle prese con un enorme iceberg al cui interno è imprigionata una nave. Se rispecchia lo stile consueto dell’autore, e penso proprio di sì, si preannuncia un’avventura carica di adrenalina, colpi di scena, misteri, sparatorie ma anche ovviamente le romantiche gesta di Dirk Pitt, che troverà un’altra ragazza in pericolo da soccorrere.



         “Seuna notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino. Quando ho proposto questo libro a mia cugina per metterlo nel blog, ha iniziato a descrivermi quanto fosse insensato e come tutta la sua classe al liceo avesse detto alla prof (che aveva fatto la tesi di laurea sullo stesso libro) che facesse schifo. Bene, ottimo incoraggiamento… Io ho letto solo l’inizio che c’è sul mio libro di letteratura e la parte teorica riguardante, devo dire che mi incuriosisce abbastanza e penso che se letto nell’ottica che è un libro senza trama, se non per la storia del lettore stesso che lo sta leggendo, possa essere molto carino.



         “Oberon il giovane mago” di Ian Page e Joe Dever. Il primo libro-game che mi avventuro a leggere.  Per chi come me non è nato negli anni sessanta: il libro-game è un libro senza una trama delineata, ma con una serie di scelte che il lettore può prendere e che lo porteranno a diversi finali (per maggiori informazioni potete leggere qui). In questa avventura il lettore impersona il mago Oberon che deve sconfiggere il re negromante Shazarak, ma se ci riuscirà o morirà nel tentativo dipende solo dalle scelte del lettore. Mi incuriosisce tantissimo!



      “Il tempo delle rose”di Michael Hoeye. L’ultima delle quattro avventure di Hermux Tantamoq, che erano iniziate con “Il tempo non si ferma per i topi”. L’ormai coraggioso topo orologiaio è finalmente fidanzato con la bella aviatrice Linka, ma dovranno affrontare un’altra bravata di Tucka, che vuole arricchirsi a spese della gente, prima che i due innamorati possano coronare il tanto atteso sogno d’amore. Leggendo solo la trama, questi libri appaiono spesso molto superficiali, ma i primi tre sono piccoli gioiellini e il quarto sono sicura che non mi deluderà. Sono semplici e piacevoli come pochi altri, ricchi di particolari in linea con il carattere puntuale e impeccabile del protagonista e che te lo fanno adorare, ma senza innamorartene come in un romanzo sentimentale. Lo adori per le sue debolezze e il suo coraggio duramente conquistato, e alla fine ti affezioni anche a Tucka, ottenebrata dalla smania di bellezza ma incapace di cogliere la vera bellezza.
 



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