Ma proprio nell'ottica delle vacanze, oggi passo la parola a Fabiana, che è già stata ospite di queste pagine perchè che vacanza sarebbe se non ci fosse una top ten dei libri da leggere sotto l'ombrellone, a bordo piscina, all'ombra di un albero in montagna o anche solo sul divano di casa?
Ed ecco a voi il suo post:
Finalmente
venerdì pomeriggio è iniziata la mia tanto attesa estate e il giorno prima ho
finito anche di leggere la trilogia del “Signore degli Anelli” (di cui vi parlerò prossimamente), che da gennaio
mi teneva compagnia, mi appassionava ma anche mi ossessionava per la sua
lunghezza. Il mio intento era di finirlo entro il 15 maggio, giorno di chiusura
dei programmi, così che poi potessi dedicarmi interamente alla tesina sul
genere fantasy e sui giochi di ruolo. Ero anche in anticipo sul piano di
lettura prima delle vacanze di Pasqua, ma durante le stesse ho iniziato a non
leggerlo e ho accumulato ritardi su ritardi. Così alla fine ho smesso di
leggerlo tutti i giorni e mi sono ritrovata a leggere le ultime dieci pagine
giovedì scorso.
Dopo
questa pesante esperienza letteraria ho avuto un’altra conferma che non sono
fatta per leggere una serie dall’inizio alla fine, perché dopo un po’ mi annoio
e inizio a guardarmi intorno, alla ricerca di altre storie, altri personaggi e
altre ambientazioni, soffocata dalla storia.
Infatti,
oltre ad essere libera dalla scuola, ora mi sento libera anche nella lettura e
pronta ad affrontare un’estate letteraria senza costrizioni.
Mentre
leggevo “Il Signore degli Anelli” la mia già lunga lista di libri da leggere si
è allungata ancora di più, ma per ora i favoriti sono questi, tra i quali il
primo l’ho già iniziato tempo fa ma poi l’ho interrotto:

“Alicenel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll. Una storia che fa parte della mia
infanzia, come quella di molti immagino, e sono fiduciosa che il viaggio di
Alice in un paese fantastico non mi deluda neanche in forma scritta, anche se
so che il libro è molto più serio delle sue riproduzioni cinematografiche.
“Piccole donne crescono” di Louisa May Alcott. Questo libro l’ho programmato di leggere
mesi fa, ma c’era sempre qualche altra lettura che me lo ha impedito. Ora
finalmente riuscirò a scoprire come cresceranno le quattro protagoniste e il
loro amico Laurie e se riusciranno a realizzare i loro sogni. “Piccole donne”
terminava preannunciando il matrimonio di Meg, descrivendo l’ottimo rapporto
tra Jo e Laurie, e Beth ormai sulla via della guarigione. Non vedo l’ora di
scoprire cosa accadrà.
“Flatlandia”di Edwin A. Abbott. Un mondo bidimensionale in cui le persone sono figure
geometriche e in cui chi ha più lati è più importante, mentre le donne sono
segmenti (no comment sul maschilismo…) come può diventare una riflessione sulla
falsità e sull’ottusità della società dell’Ottocento? Intrigante.
Ma
al di là del lato serio, l’ambientazione mi attira tantissimo! Infatti può
anche essere
considerato
un piccolo trattato di geometria.
“Colazioneda Tiffany” di Truman Capote. Dopo aver visto con piacere diverse volte il
film, non potevo non essere incuriosita dal libro che l’ha ispirato. La storia
di un’anima libera, ma imprigionata dalla stessa maschera di lucida follia che
si è costruita per evitare di soffrire e che forse solo un’altra anima con la
stessa ambizione riuscirà a liberarla. E la disilluderà dalla ricerca di
ricchezza, mostrandole che essa non crea felicità.

“Iceberg”di Clive Cussler. Un’altra avventura dall’affascinante Dirk Pitt e del vigoroso
Al Giordino (ovviamente il migliore secondo me), stavolta alle prese con un
enorme iceberg al cui interno è imprigionata una nave. Se rispecchia lo stile
consueto dell’autore, e penso proprio di sì, si preannuncia un’avventura carica
di adrenalina, colpi di scena, misteri, sparatorie ma anche ovviamente le
romantiche gesta di Dirk Pitt, che troverà un’altra ragazza in pericolo da
soccorrere.

“Oberon il giovane mago” di Ian Page e Joe Dever. Il primo libro-game che mi avventuro a leggere. Per chi come me non è nato negli anni sessanta: il libro-game è un libro senza una trama delineata, ma con una serie di scelte che il lettore può prendere e che lo porteranno a diversi finali (per maggiori informazioni potete leggere qui). In questa avventura il lettore impersona il mago Oberon che deve sconfiggere il re negromante Shazarak, ma se ci riuscirà o morirà nel tentativo dipende solo dalle scelte del lettore. Mi incuriosisce tantissimo!
“Il tempo delle rose”di Michael Hoeye. L’ultima delle quattro avventure di Hermux Tantamoq, che
erano iniziate con “Il tempo non si ferma per i topi”. L’ormai coraggioso topo
orologiaio è finalmente fidanzato con la bella aviatrice Linka, ma dovranno
affrontare un’altra bravata di Tucka, che vuole arricchirsi a spese della
gente, prima che i due innamorati possano coronare il tanto atteso sogno
d’amore. Leggendo solo la trama, questi libri appaiono spesso molto
superficiali, ma i primi tre sono piccoli gioiellini e il quarto sono sicura
che non mi deluderà. Sono semplici e piacevoli come pochi altri, ricchi di
particolari in linea con il carattere puntuale e impeccabile del protagonista e
che te lo fanno adorare, ma senza innamorartene come in un romanzo
sentimentale. Lo adori per le sue debolezze e il suo coraggio duramente
conquistato, e alla fine ti affezioni anche a Tucka, ottenebrata dalla smania
di bellezza ma incapace di cogliere la vera bellezza.
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