mercoledì 21 dicembre 2016

PANETTONE FACILE FACILE HOME MADE



Ultimo post prima di Natale e con questo post voglio lasciarvi i miei auguri di Buon Natale, ma soprattutto augurarvi un Natale #hygge.

Non sapete cosa voglia dire questa parola? Tranquilli neanche io. L’ho scoperto un paio di settimane fa sul sito di Csaba della Zorza (qui il link dell’articolo di riferimento) e devo dire che mi ha affascinato.

Brevemente, è una parola danese, la cui pronuncia è “hue-gah”,una robina semplice….completamente diverso da come si scrive, ma con un pochino di esercizio ce la si può fare.
Ma non fermatevi alla differenza fra pronuncia e scrittura, ma al significato che questa parola racchiude.
E’ una significato bello, vuol dire stare bene godendosi le cose semplici della vita, stare bene con le persone che amiamo e che fanno parte della nostra quotidianità, una sorta di “gioia di vita”, riuscire a crearsi un nido che ci protegga da questi tempi incerti e dalla frenesia del mondo e l’ansia che i mille impegni ci creano.

Csaba nel suo post fa esempi di cosa la fa sentire “hygge” ed io invece vi dirò cosa fa sentire me “hygge”

Premessa, prima di dirvi cosa mi fa sentire #hygge e che questo non è legato ai sentimenti o alle sensazioni fini a loro stesse, ma alle azioni che portano quelle sensazioni.
Azioni vere e proprie che vi facciano stare bene e non devono essere cose grandiose, ma cose semplici che trasmettano senso di casa, amore per noi e per i nostri cari.

Ed ora partiamo con questo esercizio, vi lascio le cinque cose che mi fanno #hygge per me

#HYGGE 1: Quando riesco a far sorridere mio figlio
E’ ancora piccolo, e sorride facilmente, ma ha diversi sorrisi.
Quelli di quando riceve un gioco nuovo e sono sorrisi che io chiamo più “materiali” e quellli di quando al mattino appena sveglio, scatta il momento coccole e solletico.
Ecco per me quelli sono i sorrisi più genuini ed ho scoperto che durante il giorno ne regala parecchi, ma crescendo saranno sempre meno e quindi cerco di goderne il più possibile adesso.

#HYGGE 2: Fare il pane

Nulla equivale alla magia di fare il pane per me, e sono convinta di questa cosa.
Fare il pane è pura gioia e felicità.
Ne ho parlato diverse volte nel blog, ma la magia di vedere come acqua, farina e lievito diano origine ad uno dei cibi più antichi e buoni del mondo mi da una gioia infinita.
La consistenza dell’impasto, l’attesa della lievitazione è  un esercizio importante in questi tempi frenetici e che viene ripagato con la bontà del pane stesso.

#HYGGE 3:  Camino acceso, coperta, tisana, lana e  ferri da maglia
Nelle giornate fredde, quando il cielo resta grigio e fa troppo freddo per uscire, questa è la mia coccola assoluta.
Purtroppo, con un bimbo piccolo questa cosa succede veramente di rado, ma ciò non toglie che per ma sia hygge.
Non sono bravissima, con la maglia non vi aspettate grandi cose, ma non il risultato quello che conta ma semplicemente il piacere che questo rituale mi da.
Continuo a ripetermi che sarà una delle mie cose preferite in vecchiaia, ma per ora un paio di pomeriggi all’anno mi capita di sperimentare questa magia.

#HYGGE 4: Libri, libri e libri
Amo i libri, i romanzi, i libri di ricette.
Sono una teorica, non credo che esista nulla che nella vita non si possa trovare su un libro.
Amo studiare ed imparare. Per me questo è hygge.
Affezionarsi ad i personaggi che incontro nei romanzi e dispiacersi un pò quando li perdi.
Eroi ed eroine che mi accompagnano e mi mostrano il mondo attraverso i loro occhi.

#HYGGE 5: Cucinare

E’ hygge cucinare per i propri cari, per i propri ospiti e per tutte le persone a cui vogliamo bene.
Amo cucinare per gli altri ed amo quando qualcuno cucina per me, che sia la mia mamma (a volte non mi rendo conto della fortuna che ho) o un amico.
Trovo che nel cibo che offri e che ti viene offerto ci sia amore e condivisione.
E questo è proprio quello che vuol dire vivere #hygge.


Non voglio lasciarvi una lista, ma farvi capire cosa questa parola voglia dire e sono curiosa di sapere cosa voglia dire per voi.

Inoltre, ho deciso che comprerò questo libro per approfondire l’argomento e  cercherò di far diventare il mio 2017 un pò più hygge, ma per ora mi accontento del Natale.





E nel perfetto stile Hygge vi lascio una ricetta per un panettone Home Made molto buono.
Un ringraziamento al sito babygreen per averla postata, perché di tutte le ricette che ci sono in rete, questa mi è sembrata la più facile, veloce e con risultati eccellenti.
Si rifà al sistema no knead bread.

A questo link trovate la ricetta originale, di seguito la mia.
Ho fatto piccole modifiche, aggiungendo le gocce di cioccolato e usando un unico stampo (qui il link del mio)



Ingredienti

250 g di farina Manitoba
90 g di burro fuso
75 g di acqua a temperatura ambiente
2 uova medie a temperatura ambiente
60 g di miele di acacia
1 presa di sale
4 g di lievito secco

per il mix aromatico
buccia grattugiata di 2 arance bio
60 g di uvetta (da far rinvenire per 10 minuti in acqua tiepida)
50 g di gocce di cioccolato

per la glassa
60 g di mandorle tritate finemente
70 g di zucchero di canna
40 g di fecola di patate
1 pizzico di sale
50 g di albume


Sera:
In una ciotola capiente che servirà poi anche a far lievitare il composto, quindi se ha il coperchio è meglio, mescolare le uova sbattute con il miele, l’acqua il sale ed il burro fuso.
Aggiungere la farina un pochino alla volta con il lievito ed amalgamare fino ad avere un impasto omogeneo.
L’impasto sarà morbido ed un pochino appiccicoso (usate una forchetta).
Aggiungere il mix aromatico e lasciar lievitare per due ore ben coperto e passato questo tempo riporre in frigorifero

Sera giorno 2 o mattino giorno 3
Tirare fuori l’impasto dal frigo e lavorarlo velocemente su un piano infarinato.
Riporlo in uno stampo per panettone (qui il mio) e lasciarlo riposare al caldo fino a quando non raddoppia il volume (ci vorranno 2/3 ore).
Mentre, il nostro impasto lievita facciamo la glassa.
In una ciotola mescolare le mandorle tritate, la fecola, lo zucchero e il pizzico di sale con gli albumi fino ad ottenere un composto granuloso.
Quando l’ impasto è giunto a lievitazione, spalmare con un cucchiaio la glassa sulla superficie.
Accendere il forno a 180 gradi e quando è in temperatura infornare per 25 minuti.
Si conserva morbido per un paio di giorni, purché ben coperto con la pellicola

1 commento:

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