domenica 29 settembre 2013

Special guest: Fabiana




Oggi per la rubrica: " che libro ho sul mio comodino", ho passato la parola a lei.
La mia cuginetta ( chiamala cuginetta, 18 anni e molto più alta di me, ma che ci volete fare ai miei occhi sarà sempre la mia cuginetta).
Quindi visto la tenera età si torna sui banchi di scuola. Gente, carta e penna! Oggi un grande classico: " la coscienza di Zeno".
Io non "mi sono mai presa a leggerlo", ma dopo la recensione di questa fanciulla, quasi quasi vado a riprenderlo dallo scatolone dei vecchi libri del liceo e lo leggo, visto che all epoca avevo disertato.

La coscienza di Zeno, Italo Svevo (recensito, sempre da me, anche qui)
Chi non ha mai sentito parlare di questo classico della letteratura italiana? Quanti di voi, ai tempi della scuola, sarano stati costretti a leggerlo durante l’estate?
A me è successa la stessa cosa questa estate. Avevo da leggere tanti libri nella mia ultima estate da liceale, e mi sono stupita quando durante la giornata iniziavo a pensare a Zeno, Alberta, Ada, Guido e a tutta la loro famiglia.
Per quelli di voi che l’hanno letto, forse questi nomi ricorderanno qualcosa, qualche noioso pomeriggio probabilmente. O forse avete rimosso totalmente la storia dopo aver detestato quel libro.
Già alle prime pagine, infatti, ci si trova davanti ad una difficoltà, poiché Italo Svevo era del secolo scorso, la sua lingua rispecchia la sua epoca e ci vuole sempre qualche pagina prima di abituarsi allo stile molto diverso dal contemporaneo. Ma non vi fate scoraggiare, in fondo è solo questione di abitudine.
Quando finalmente si riesce a leggere con fluidità, si apre il mondo di Zeno.
La storia inizia con Zeno che è un giovane uomo. Si racconta di molti momenti importanti della sua vita raccontati da lui stesso, infatti il libro sono le sue memorie scritte anni dopo sotto consiglio del suo psicoanalista.Non si tratta di un libro di psicoanalisi, anche se chi conosce quel mondo può coglierne alcuni tratti, e la parte relativa alla terapia è talmente ridotta da fartene dimenticare durante tutta la lettura.
Quando Zeno è ragazzo perde il padre improvvisamente e perde quel punto fisso che lui rappresentava. Da allora le sue finanze sono affidate ad un contabile e lui rimane pressochè libero da ogni impegno.
La sua vita si ravviva quando conosce la famiglia Malfenti, dove si innamora e si sposerà. La sua storia d’amore iniziò con il corteggiamento di una delle tre belle figlie in età da marito. Poiché la storia è raccontata in prima persona, vengono decritte minuziosamente tutte le azioni di Zeno e della sua amata e anche le riflessioni successive a quelle azioni, come solo una mente innamorata può arrivare a fare, soprattutto se ha il dubbio di non essere corrisposta.
Dopo il matrimonio la storia procede più spedita tra tradimenti, figli, avveture commerciali e cognati, tutti osservati con lo sguardo dal futuro e quindi commentati con il senno di poi.
In apparenza potrebbe sembrare un libro fatto di immaginazione, dove si pensa troppo e si agisce poco, e forse un po’ è così. Io stessa avevo questa idea, ma superata la metà ho iniziato ad affezionarmi ai protagonisti come poche volte succede leggendo i libri, e ho iniziato ad essere molto curiosa di come potesse finire. Certo, non lo eleggerei il mio libro preferito, ma mi sento di consigliarlo se avete un po’ di voglia e pazienza che inizi a piacervi.


Buona lettura... Fabi questo spazio e' per te, ogni volta che ne vuoi approfittare.

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